Maurizio Eufemi

Nome: Maurizio
Cognome: Eufemi
Carica: Senatore della Repubblica
Circoscrizione elettorale: Piemonte
Attività parlamentare: www.senato.it
Sito web personale: www.eufemi.it
Data risposta: 5 Apr 2006 11:02:49 +0200
Testo risposta:
mi scuso se Le rispondo con un leggero ritardo, ma, come si può ben immaginare, in questo periodo si addensano gli impegni legati ad una campagna elettorale intensa.
Circa la questione che sono state sottoposte all'associazione Software libero in merito all'utilizzo di programmi cosiddetti liberi, ossia non proprietari, non si può che essere d'accordo in linea di principio con le questioni poste preferendo tuttavia rispondere attraverso un più articolato ragionamento.
Così come non si può che concordare con i punti specifici che l'associazione propone.
Dico in linea di principio, perché non vedo quali motivazioni opporre ad affermazioni o ad intenti di per sé incontestabili, in alcuni casi oserei definire ovvi.
Ad esempio, come si fa a non concordare con l'uso di formati aperti per i dati e i documenti della Pubblica amministrazione?
La contrarietà a tale dichiarazione d'intenti potrebbe essere interpretata nel senso che si auspica che i dati e i documenti della PA abbiano un formato proprietario, magari ciascuna non comunicante o mal comunicante con le restanti strutture, in modo da ostacolare quanto più possibile la circolazioni delle informazioni tra strutture diverse!
In realtà le questioni sottostanti i quesiti posti dalla vostra Associazione sono molto complesse e vanno affrontate con pragmatismo, senza pregiudiziali ideologiche, cercando di comprenderne tutte le implicazioni di varia natura: organizzative, economiche, sociali, culturali, giuridiche, scientifiche, di sicurezza.
Occorre comunque far presente al riguardo che l'attività di governo e della maggioranza parlamentare che l'ha sostenuta nella corrente legislatura è stata intensa ed efficace: basti pensare a tutte le iniziative messe in campo dal MIT (Ministero per l'Innovazione e la Tecnologia):

- ha promosso la Indagine conoscitiva sul software a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione, istituitendo un'apposita Commissione, la cosiddetta Commissione Meo, che ha rassegnato il rapporto conclusivo nel maggio 2003.

- Il Cnipa, in attuazione della Direttiva del Ministro per l'innovazione e le tecnologie del 19 dicembre 20 03, ha costituito l'Osservatorio Open Source.

- L'Osservatorio, proseguendo ed aggiornando il lavoro della Commissione Meo, ha prodotto nel 2004 un documento nel quale, tra l'altro, sviluppa una metodologia di attuazione della Direttiva del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie del 19 dicembre 2003, fornisce indirizzi alla PA per la valutazione e l'adozione di software Open Source, tenendo conto delle problematiche su standard aperti e riuso, nonché propone un progetto di massima di un Centro di Competenza nazionale in materia di software Open Source e delle infrastrutture ad esso necessarie.

- Nel dicembre 2004 il Cnipa ha istituito il Centro di Competenza per il riuso del software nella pubblica amministrazione centrale , che ha ora attivato il Portale del Riuso quale punto di riferimento per le amministrazioni interessate ad intraprendere esperienze di riuso.

- Nell'ambito del Codice dell?Amministrazione Digitale, integrato con l'ultimo D.Leg. del marzo 2006, al Capo VI viene ripreso e sistematizzato il tema dell'analisi comparativa delle soluzioni per il software, ove trova collocazione la scelta dell'acquisizione di programmi informatici a codice sorgente aperto.

Il quadro di riferimento conoscitivo e normativo è sufficientemente delineato; si tratta di darvi attuazione, con misure di sostegno che tengano conto della realtà della PA, della situazione del mercato, con gradualità e senza forzature, ma senza ripensamenti nella direzione ormai tracciata.
In tal senso mi sento di assumere responsabilmente l'impegno di operare sui fattori che sono determinanti ai fini dell'utilizzo sempre più ampio di software libero nella PA, ossia:

- la cultura organizzativa e manageriale della classe dirigente della PA, senza la quale non si va da nessuna parte, a prescindere dalle scelte che si operano nel software. E' sempre più evidente che occorre affrontare il tema dell'efficienza e della razionalizzazione della PA in modo sinergico, progettando insieme l'organizzazione, la strumentazione tecnologica, nell'ambito della quale il software ha un ruolo determinante, la formazione del personale, la rete dei rapporti con il resto della PA, con i cittadini, con le imprese.
Il Codice dell'Amministrazione Digitale all'art. 17 e la Direttiva del 18/11/2005 del Ministro Stanca all'art. 7 delineano un quadro organizzativo di riferimento che è prerequisito essenziale ad una informatizzazione su larga scala, per costruire un piano di sistemi informativi, per attuarlo, per monitorarlo, per modificarlo in corso d'opera, per aggiornarlo alle nuove necessità.

- Occorre disporre di personale direttivo della PA che, oltre ad avere un'adeguata preparazione giuridica, sia in grado di redigere l'analisi amministrativa dei processi di cui è responsabile e di individuare i requisiti funzionali di un nuovo sistema.

- Occorre disporre all'interno della PA di personale tecnico-informatico ad alto livello professionale in grado di poter affrontare con cognizione di causa, anche con la collaborazione del personale amministrativo, le complesse problematiche dell'analisi comparativa delle soluzioni per l'acquisizione del software, che impongono una conoscenza delle questioni applicative e tecniche superiori a quelle necessarie per operare in un mercato basato su software proprietario.

E' evidente che i tre fattori sopra indicati sono essenziali per mantenere il governo di processi complessi di cui si sta trattando all'interno della PA, senza alcuna tentazione autarchica o di espansione ingiustificata del personale della PA. Tanto più la classe dirigente della PA sarà qualitativamente adeguata alle nuove sfide, tra cui quella del software libero, tanto più il governo rimarrà, e deve rimanere, all'interno della PA, tanto meno rappresenterà un rischio il ricorso all'esterno per la realizzazione e la gestione dei sistemi informatici.

Sen. Maurizio Eufemi

Candidato al Senato lista UDC Piemonte