Comunicato stampa - Lettera al ministro Profumo

Inviato da piergiovanna il Ven, 14/12/2012 - 14:05

Comunicato congiunto

Associazione per il Software libero (AsSoLi), Free Software Foundation Europe (FSFE), Associazione per l'Informazione Geografica Libera (GFoss.it), Free Software Users Group Italia (FSUGItalia), Italian Linux Society (ILS), LibreItalia, Wikimedia Italia.

Concorso scuola 2012: 45  associazioni per il software libero insorgono per le domande di informatica

Renzo Davoli, presidente di AsSoLi diffida il ministero dall’utilizzare quiz fuorvianti e discriminatori per le competenze digitali.

L'Associazione per il Software libero (AsSoLi), la Free Software Foundation Europe (FSFE), l'Associazione per l'Informazione Geografica Libera (GFoss.it), il Free Software Users Group Italia (FSUGItalia), l'Italian Linux Society (ILS), LibreItalia, Wikimedia Italia e altre 38 associazioni scrivono una diffida legale al Ministro Profumo per tutelare i futuri insegnanti e i loro alunni dalle domande di informatica del Concorso Scuola 2012. Ben lungi dal poter accertare sul serio le “competenze digitali” dei candidati le domande sono “scritte con linguaggio improprio, con numerosi errori” ma soprattutto sono “discriminatorie nei confronti degli utenti di software libero”. Come spesso accade nel mondo del software libero, la lettera di diffida è stata scritta con il contributo di tutti sul web, utilizzando un editor condiviso e libero.

Il presidente di AsSoLi, Renzo Davoli, è professore associato di informatica all'Università di Bologna, sul suo sito ha già pubblicato una analisi delle domande pubblicate sul sito del ministero e ha proposto anche delle domande alternative, tecnologicamente neutrali e culturalmente valide [0]. “Che aridità e ignoranza dimostrano queste domande. - afferma Davoli-Sembra che le ‘competenze digitali’ corrispondano al ‘saper usare un computer’, anzi uno specifico tipo di computer, con uno specifico sistema operativo e specifiche applicazioni.” Le domande di informatica sono quindi da bocciare, una brutta figura del ministero che ricorda il famoso scivolone riguardo il tunnel dei neutrini. La critica di Davoli, condivisa da molti docenti, è stata più volte ripresa all’interno della vasta comunità che ruota attorno al software libero, fino alla decisione di interpellare direttamente il ministero.

E’ proprio l’aspetto discriminatorio che ha portato gli scriventi a trasformare la iniziale lettera aperta in una vera e propria diffida legale e istanza di accesso agli atti. Il quiz predisposto dal ministero infatti rischia di mettere in svantaggio gli utenti dei sistemi operativi diversi da Windows e in particolare gli utenti di software libero.
Secondo alcune domande infatti sarebbe un “incompetente digitale” quel docente che non conosce il nome della porta parallela in Windows XP o come si presentano i file nel cestino di windows 7 (magari perché utilizza correntemente distribuzioni GNU/linux o Mac).  Il test diventa così una pubblicità de facto dei prodotti di Microsoft: per riprendere l'analogia inserita nella lettera al ministro, si pensi a un quiz dell’esame di guida dove non si parli genericamente di “automobile” ma si citassero solo i modelli della Fiat.

Tra l’altro i prodotti citati nelle domande (Windows, Word, Excel), secondo l’attuale formulazione dell’articolo 68 del Codice Dell’Ammnistrazione Digitale (D.Lgs 82/2010) non dovrebbero nemmeno essere acquistati dalle pubbliche amministrazioni se non in casi eccezionali, in quanto sofware proprietario soggetto al pagamento di una licenza d’uso.

Oltre a dare  battaglia legale per tutelare gli utenti del software libero e gli interessi della collettività, AsSoLi e le altre associazioni firmatarie intendono scavare a fondo per capire come sia stato possibile arrivare ad una esposizione così maldestra delle domande e chi siano gli esperti che le hanno redatte. Se il ministero accoglierà l’istanza, la preselezione del concorso potrebbe svolgersi senza le domande incriminate (vista la difficoltà di sostituirle con domande corrette); in ogni caso, in base alla legge sul procedimento amministrativo il ministro ha l’obbligo di rispondere entro 30 giorni di tempo  per fornire alle associazioni richiedenti  i documenti relativi alla predisposizione dei quiz.

Le associazioni firmatarie restano convinte che il miglioramento delle “competenze digitali” sia un pilastro cardine dell’Agenda Digitale dell’unione Europea e intendono collaborare attivamente con la scuola offrendo proposte e attività che accrescano sul serio la “cultura digitale” del paese.

Tra i primi firmatari compaiono FSFE, Free Software Foundation Europe - FSUGitalia, Free Software Users Group Italia -GFOSS.it , Associazione Italiana per l'Informazione Geografica Libera - ILS - Italian Linux Society  - LibreItalia (The Document Foundation)  - Wikimedia Italia.

Il recapito fornito per la risposta è ovviamente digitale e corrisponde alla posta elettronica certificata del presidente dell’associazione...arriverà posta dal ministero o la casella resterà inesorabilmente vuota?

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links:
[0] le osservazioni di Renzo Davoli http://www.bononia.it/~renzo/vergogna.html
[1] Il testo integrale della lettera: http://www.softwarelibero.it/lettera-francesco-profumo
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